LE ORIGINI. SANTA MARIA IN CASTAGNOLA

Le prime notizie relative al territorio di Chiaravalle risalgono al VII secolo Dopo Cristo. La leggenda, supportata da importanti elementi storici, vuole che fu la Regina longobarda Teodolinda a fondare il monastero benedettino di Santa Maria di Castagnola, sulla riva sinistra del fiume Esino.  

Per quanto vi sia chi dubita della veridicità della notizia, si può comunque affermare con certezza che vi furono nella zona in quell'epoca insediamenti longobardi.
La selva di Castagnola sulla quale sorse il monastero deve il suo nome non alla presenza di alberi di castagno quanto piuttosto ad una varietà di quercia detta appunto castagnola.
La regola benedettina esigeva che i monasteri dovessero sorgere su aree disabitate, ma è probabile che all'epoca esistesse già una strada che collegava Jesi ad Ancona e che passava nei pressi del monastero.

Nei secoli VIII e IX si registrarono numerosi affrancamenti di servi della gleba ad opera di proprietari longobardi come conseguenza del fatto che la Chiesa considerava opera meritoria la liberazione di schiavi cristiani. Così la vitalità dei monasteri benedettini andò spegnendosi e anche Santa Maria in Castagnola andò spopolandosi e i suoi terreni vennero aggregati ad altre comunità monastiche.

Un'altra leggenda popolare, anch'essa supportata da alcuni storici, vuole che fu proprio San Bernardo, nel 1147, a fondare l'Abbazia di Chiaravalle in Castagnola. L'ordine Cistercense nacque a Citeaux per riportare l'antica regola benedettina alla sua piena osservanza. I Cistercensi ripresero il lavoro manuale e si dedicarono alla bonifica di terre malsane. Fu Bernardo da Clairvaux a diffondere la Regola in Europa e a volere che le abbazie Cistercensi mantenessero ovunque la stessa struttura architettonica. Molte di esse ripresero il nome di Chiaravalle dall'abbazia madre che si trovava in Francia. Pare che la costruzione della nostra abbazia si debba ai monaci di Chiaravalle di Milano, giunti in zona per fondare l'abbazia di Fiastra. Altre fonti indicano invece quali fondatori i monaci di Lucedio (Vercelli).
Mentre in Europa si andava diffondendo lo stile gotico, con le grandi cattedrali di Notre Dame e Chartres che puntavano le proprie guglie verso il cielo, Chiaravalle di Castagnola sorgeva secondo il severo stile Cistercense, tutto linee rette e perpendicolari, senza decorazioni, nell'ideale austero dell'ordine, con una tecnica costruttiva perfettamente illustrata e mantenuta dalla nostra abbazia.
L'abbazia fu consacrata nel 1172.

Per la sua posizione, la selva castagnola e i territori circostanti la proprietà dell'abbazia furono oggetto del desiderio dei Comuni limitrofi, in particolare di Jesi, smaniosa di raggiungere tramite queste terre uno sbocco sul mare. Un'aspirazione naturalmente osteggiata da Ancona e che portò nel corso del medioevo a numerosi scontri sul piano del diritto e delle armi tra le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini.
Ancora nel XIII secolo, mentre altrove i monasteri andavano spopolandosi, il nostro godeva di ottima salute grazie anche alla presenza dei cosiddetti Conversi, laici che facevano vita monastica senza aver ricevuto l'ordinazione, a cui erano affidati i lavori manuali.


Fonti:
Sandra Cappelletti "Dalla abbazia alla manifattura. Le origini di Chiaravalle"
Cristiana Cirilli "Chiaravalle tra cultura e natura"
Carlo Vernelli "1808 Nascita di un Comune"
Massimo Papini "Il CLN a Chiaravalle. Dalla lotta di liberazione alla ricostruzione"